La storia del bene

Nella notte del 31 agosto del 1992, in un’operazione della questura denominata “Wall Street”, viene arrestato nel suo ristorante di via Belfiore Franco Coco Trovato, potente boss della ‘ndrangheta a capo di un gruppo criminale, smantellato dall’omonima inchiesta condotta dall’allora pm della Direzione distrettuale antimafia di Milano Armando Spataro.

L’operazione ha portato al sequestro nel territorio lecchese di numerosi beni posseduti dalla famiglia Coco Trovato. Tra questi c’è una villetta a Galbiate, in via Caduti di via Fani 12.

Dopo la confisca, il Comune di Galbiate ha risolto l’ipoteca che gravava sull’edificio, diventando proprietario del bene. Nel 1998 Don Virginio Colmegna, direttore di Caritas Ambrosiana, venuto a conoscenza del fatto che il Comune di Galbiate aveva possibilità di utilizzare l’immobile per fini di pubblica utilità, ha segnalato la propria disponibilità a sostenere un servizio che fosse ritenuto utile per il territorio.

Individuata la Cooperativa L’Arcobaleno come ente gestore del servizio e terminati i lavori di ristrutturazione, il 29 maggio del 2004 fu inaugurato, alla presenza di Rita Borsellino, il Centro Diurno Integrato per Anziani “Le Querce di Mamre”.

Dopo importanti lavori di recupero e riqualificazione e grazie al concorso di diversi attori pubblici e privati del tessuto locale, dall’Amministrazione comunale alla Caritas Ambrosiana, alla Comunità Montana, la villetta ha accolto fino ad oggi 215 ospiti ed è in grado di accogliere fino a 40 persone, accompagnate da educatori, fisioterapista, infermieri e dottori.

Il bunker, la parte in cui si svolgevano riunioni e attività criminali, non esiste più ed è oggi adibito a palestra e spazio per attività ricreative e motorie dedicate agli ospiti del Centro.

Quello del Centro “Le Querce di Mamre” è stato uno dei primi esempi di recupero così pronto, efficace e duraturo di un bene sottratto alla mafia.