Che cos’è

MeMo – memorie in movimento è un percorso multimediale ideato per un bene confiscato a Galbiate (Lecco) e per avviare un’azione didattica, di ricerca e condivisione con gli studenti.

Al centro del percorso c’è un immobile, confiscato alla famiglia Coco-Trovato a metà anni ’90 e affidato nel 1999 all’amministrazione comunale di Galbiate. Dopo essere stato assegnato alla Cooperativa L’Arcobaleno, nel 2004 inaugura il Centro diurno per anziani Le Querce di Mamre, capace di accogliere fino a 40 pazienti con riduzione parziale dell’autosufficienza. Una traccia tangibile della presenza della ‘ndrangheta a Galbiate, e al tempo stesso esempio virtuoso di buona pratica resa possibile dalla legge 109 del 1996, la cosiddetta “Rognoni-La Torre”.

Memorie in movimento, proposta multimediale ideata e realizzata da Cinemovel Foundation, lega insieme queste due anime, valorizzando le potenzialità delle nuove tecnologie e proponendo a studenti e insegnanti un nuovo modello di avvicinamento ai temi della legalità, della memoria, dell’incontro tra generazioni.

Attraverso un processo partecipativo, Cinemovel ha coinvolto gli operatori della Cooperativa, gli ospiti del Centro diurno e i protagonisti della società civile nella produzione di un racconto collettivo e multimediale. Le immagini in movimento, il linguaggio globale più condiviso oggi, diventano strumento e filo conduttore per avvicinarsi alle storie che il bene confiscato racconta ai giovani.

Ogni venerdì il Centro diurno si apre alle scuole secondarie di primo o secondo grado. Il percorso delle classi in visita si costruisce attorno a un doppio binario composto da scoperta e attivazione, grazie all’interazione che i partecipanti avviano con i contenuti. Dal racconto della scatola dei ricordi di Algia, tra gli ospiti del Centro, agli approfondimenti sulle mafie al nord realizzati da Carlo Lucarelli e dagli autori italiani, restituiti agli studenti grazie alla collaborazione con Rai Teche, prende forma un confronto nuovo.

 

Con il progetto MeMo vogliamo favorire il dialogo tra generazioni, da un lato sollecitando i giovani sui temi della fragilità e dei bisogni dell’età anziana, dall’altro stimolandoli attorno alle tematiche delle mafie e della legalità. Tutto questo attraverso il coinvolgimento degli ospiti del Centro diurno, degli operatori e dei volontari e il contributo dei nuovi linguaggi e delle nuove tecnologie. Di non secondaria importanza è il tentativo di valorizzare e diffondere a livello nazionale una buona prassi di riutilizzo di bene confiscato attraverso la condivisione del percorso con le istituzioni del territorio.

Renato Ferrario, Presidente della Cooperativa L’Arcobaleno

 

MeMo è il risultato di un percorso avviato da Cinemovel nel 2006, con le prime tappe di Libero Cinema in Libera Terra, il Festival di cinema itinerante contro le mafie. Porta con sé le tracce dei chilometri percorsi in dodici anni di cinema itinerante sui beni confiscati, degli incontri vissuti lungo il cammino e di un agire di frontiera tra tradizione e innovazione, tra nuove tecnologie e comunicazione sociale. Dentro MeMo rientra l’esperienza di Schermi in Classe con cui dal 2011 sperimentiamo nuovi modelli di coinvolgimento per le scuole, facilitando l’avvicinamento ai temi e il confronto tra generazioni. L’obiettivo comune, con la Cooperativa L’Arcobaleno e i partner del progetto, è dar voce a un bene confiscato, avviando un dialogo tra gli studenti del territorio e le storie di riscatto dalla violenza mafiosa.

Elisabetta Antognoni, Presidente della Fondazione Cinemovel